Biografia
Il 12 dicembre 2019, a Nevinnomyssk (Territorio di Stavropol), il Comitato investigativo ha aperto procedimenti penali in base a due articoli "estremisti" contro 9 credenti. Uno di loro è Anatoliy Boyko, 78 anni.
Anatoliy è nato nel 1941 nel distretto di Alarsky, nella regione di Irkutsk. Crebbe in una famiglia numerosa, ma su otto figli, solo due sorelle sopravvissero, ad eccezione di Anatoly. Entrambi i nonni furono repressi e morirono durante il Grande Terrore.
I primi anni di vita di Anatoly furono in tempo di guerra. A causa della povertà e della fame, invece dei giochi dei bambini, il ragazzo raccoglieva piante con le quali la madre poteva preparare il cibo per i bambini. All'età di 5 anni era sull'orlo della fame. Crescendo, ha iniziato a interessarsi alla tecnologia. Si prendeva cura degli animali e cercava di allevare api.
Anatoly si è diplomato in 7 classi di scuola. Non prestò servizio nell'esercito, poiché all'età di 13 anni si ferì alla colonna vertebrale e divenne disabile. Per molti anni ha lavorato su un escavatore. Dopo aver lasciato casa, per qualche tempo visse a Bratsk, nella città di Nartkala (Kabardino-Balkaria), e nel 1971 si trasferì a vivere a Nevinnomyssk. Attualmente è in pensione. Hanno tre figli.
Anatoliy dice che un'infanzia difficile, la fame e la crudeltà della guerra e degli anni del dopoguerra lo hanno spinto a pensare: "Finirà davvero così?" Nel 1967 Anatolij iniziò a studiare le Sacre Scritture. Ricevute le risposte alle sue domande, nonostante la forte opposizione di parenti e colleghi, decise di intraprendere la strada del cristiano.
Qui Anatoly era in attesa di nuove prove. L'azione penale ha avuto un impatto negativo sulla salute dell'anziano. Durante le ricerche, si è sentito male e ha dovuto chiamare un'ambulanza.
Gli amici di Anatoly sono molto preoccupati per lui e non capiscono come una persona a questa età possa essere perseguitata solo per aver creduto in Dio.
Un tempo, entrambi i nonni di Anatoly soffrivano di repressione, e ora, 82 anni dopo, il loro nipote è sottoposto a nuove repressioni: religiose.