Fonte foto: EPA-EFE/RONALD WITTEK

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Vittorie legali

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha riconosciuto la violazione dei diritti di altri 16 testimoni di Geova della Russia

Unione Europea,   Territorio di Primorye,   Regione di Omsk,   Regione di Saratov,   Territorio di Khabarovsk,   Regione di Kaluga

Il 18 luglio 2024 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto nove denunce presentate contemporaneamente da Testimoni di Geova della Russia, che sono stati sottoposti a perquisizioni illegali, arresti e condanne per la loro religione. La Federazione Russa è obbligata a pagare ai fedeli 156.000 euro di risarcimento e 4.000 euro di spese legali.

La sentenza del tribunale riguarda 14 uomini e due donne. La maggior parte di loro ha già scontato condanne vere o con la condizionale: Sergey e Anastasia Polyakov, Konstantin Bazhenov, Aleksey Budenchuk, Feliks Makhammadiyev, Gennadiy German, Aleksey Miretskiy, Roman Gridasov, Mariya Karpova, Marat Abdulgalimov, Arsen Abdullaev e Anton Dergalev. Valeriy Moskalenko ha pagato la multa. Irina Buglak continua a scontare una pena sospesa. Dmitriy Barmakin, condannato a otto anni di carcere, è in attesa di essere trasferito in una colonia penale. E il caso di Roman Makhnev dovrebbe andare presto in tribunale.

Secondo la decisione della CEDU, la Federazione Russa ha violato tre disposizioni della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in relazione ai ricorrenti. Così, la corte ha definito la detenzione di credenti in gabbie metalliche durante le udienze una manifestazione di trattamento degradante (articolo 3), e ha considerato la detenzione, le perquisizioni e il sequestro di beni privi di fondamento e illegali (articolo 5). La CEDU ha inoltre rilevato che i ricorrenti erano stati sottoposti a procedimenti penali arbitrari solo per aver praticato la loro fede, il che violava l'articolo sulla libertà di pensiero, di coscienza e di religione (articolo 9).

La Russia ha cessato di essere parte della Convenzione europea dei diritti dell'uomo il 16 settembre 2022, ma l'esame di queste denunce rientrava nella giurisdizione della CEDU, che copre eventi avvenuti nel periodo 2018-2020. La Federazione Russa rimane obbligata a pagare il risarcimento concesso ai credenti, anche in base ad altre decisioni della Corte Europea. L'importo complessivo supera già i 3.600.000 euro.